Il Tumulto di Chios; Rivolta popolare e critica all’amministrazione zarista nel XVIII secolo
Il tumulto di Chios, un episodio drammatico che ha sconvolto l’isola greca di Chios nel 1790, fu un evento significativo nella storia russa del XVIII secolo. Nonostante si tratti di una rivolta locale in un territorio lontano dall’Impero russo, il tumulto di Chios offre uno spaccato interessante sui complessi rapporti tra la Grecia e la Russia nell’epoca zarista, evidenziando le tensioni sociali ed economiche presenti in quel contesto.
La causa principale del tumulto fu l’insoddisfazione crescente dei mercanti cristiani di Chios nei confronti dell’amministrazione ottomana. Questi commercianti, che avevano forti legami economici con la Russia zarista, si lamentavano per le tasse elevate e la mancanza di libertà commerciale imposte dall’Impero Ottomano. La situazione peggiorò ulteriormente quando il sultano Selim III introdusse una nuova tassa sul commercio del riso, un prodotto fondamentale per l’economia dell’isola.
La comunità cristiana di Chios, esasperata dalle ingiustizie e dal disprezzo dimostrato dagli Ottomani, decise di rivolgersi alla Russia per ottenere aiuto. La loro speranza era che Caterina II, l’imperatrice russa conosciuta per la sua ambizione espansionistica e il suo sostegno alle comunità cristiane ortodosse nei Balcani, intervenisse a favore di Chios.
L’intervento russo fu inizialmente limitato ad un tentativo diplomatico, ma quando le trattative fallirono e la situazione divenne sempre più insostenibile, i mercanti di Chios si unirono ai contadini locali per scatenare una rivolta contro gli Ottomani. Il tumulto ebbe inizio con proteste pacifiche che si trasformarono rapidamente in scontri violenti.
I rivoltosi occuparono l’isola, cacciando le autorità ottomane e proclamando l’indipendenza di Chios. L’evento suscitò grande clamore in tutta Europa, attirando l’attenzione delle potenze occidentali. La Francia e la Gran Bretagna, preoccupate per un possibile intervento russo nei Balcani, cercarono di mediare una soluzione pacifica.
Alla fine, sotto la pressione delle potenze europee, Caterina II decise di non intervenire militarmente a favore di Chios. L’imperatrice russa era consapevole che un conflitto diretto con l’Impero Ottomano avrebbe avuto conseguenze disastrose per i suoi interessi geopolitici.
Tuttavia, il tumulto di Chios ebbe profonde conseguenze sull’equilibrio politico nell’area:
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Rafforzamento del sentimento filo-russo: L’evento accese un forte senso di speranza nei cristiani greci, convinti che la Russia potesse diventare il loro protettore contro l’oppressione ottomana. Questo rafforzò ulteriormente il legame tra le comunità ortodosse e la Russia zarista.
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Tensioni diplomatiche: Il tumulto aumentò le tensioni diplomatiche tra la Russia e l’Impero Ottomano, contribuendo a creare un clima di instabilità nella regione.
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Preludio alla Guerra d’Indipendenza Greca: L’episodio di Chios può essere considerato una prefigurazione della successiva Guerra d’Indipendenza Greca (1821-1832). La rivolta evidenziò il crescente desiderio di autodeterminazione e la necessità di un cambiamento politico nei Balcani.
Il tumulto di Chios rimane oggi un evento chiave nella storia del XVIII secolo. Rappresenta l’incontro tra aspirazioni popolari, giochi geopolitici internazionali e le ambizioni di una potenza in ascesa come la Russia zarista. Il suo ricordo continua a essere vivo nelle menti dei greci, testimoniando la loro lotta per la libertà e l’autonomia.